RICORDI…di PRIMAVERA
La
stagione più bella è quella compresa nell’emisfero boreale,tra l’equinozio di
primavera il 21 marzo, e il solstizio dell’estate del 21 giugno,perché dà
inizio a una grande rinascita della natura e anche a quella degli esseri umani sensibili
a ogni cambiamento ma a questo maggiormente perché segue la fredda stagione
invernale.
Io
ricordo con grande rimpianto,le primavere,della mia infanzia,vissute in parte
in un paesino dove questa bellissima stagione si affacciava con i mandorli fioriti
che nei campi,allora coltivati, sembravano fiumi di stelle bianche mischiate al
rosa dei fratelli fior di pesco. La delicatezza di quei boccioli mi
affascinavano e quando mi recavo dalla nonna,che abitava in campagna, amavo
ornarmene la testa per sentirmi una regina,non comprendendo allora il danno che
provocavo! E i prati che cominciavano a ricoprirsi di fiori già dai primi di
marzo,quasi per trovarsi pronti e rigogliosi per l’inaugurazione della loro
festa,il primo giorno di primavera;questi,mischiati nei vari colori rimangono i
miei fiori preferiti,perché mi sembrano semplici e senza presunzione ma nello
stesso tempo maestosi e individuali perché nessuno è uguale a un altro.I
cespugli si arricchivano di giorno in giorno di piccoli boccioli di rose di
vari colori e con un intenso profumo, che noi bambine poi avremmo raccolto nel
mese di maggio per farne dono alla madonna insieme ai nostri FIORETTI!
Nel
cielo azzurro e arricchito di nuvole bianche che sembravano enormi montagne, la
mia fantasia di bambina immaginava e sognava di vedere in esse personaggi
mitologici,re, regine e principesse uniti a carri trainati da cavalli e a volte
anche un volto divino con la sua lunga barba bianca e lo notavo con il volto
imbronciato se avevo fatto qualche marachella. Era un momento per evadere con la mente in luoghi
lontani desiderati,mai conosciuti o presenti nei miei ricordi di bambina.
Le
lucertoline cominciavano a far capolino tra le pietre dei viali e delle case e
si ponevano con la testa verso il sole quasi a volersi abbronzare pensavo tra
me....Ma era il ritorno dello stormo di rondini,che ruotando intorno all’unico
campanile del paese, mi emozionavano con i loro gridolini gioiosi e tra me
amavo dirle:”BENTORNATE” immaginando fossero le stesse che erano partite
all’inizio dell’inverno!
Con
la scuola ,era consuetudine festeggiare l’arrivo della primavera con la
cerimonia per la festa degli alberi. Per l’occasione il mio maestro ci faceva
imparare poesie e canti riguardanti gli alberi e la loro importanza e poi il 21
marzo in piazza,insieme a tutte le altre classi, c’era la grande festa dove
partecipava tutto il paese perché per loro era un momento di “Spettacolo
teatrale”che avrebbero riavuto solo a Natale nuovamente.
Dopo
il lungo inverno,noi bambini ricominciavamo i nostri giochi in piazza:la
settimana,i cerchi,la palla,le statuine,a nascondino e poi le corse con l’unica
bicicletta che avevamo a disposizione e a turno riuscivamo a non scontentare nessuno
perché tra noi c’era tanta complicità;le arrampicate sugli alberi che per la
loro posizione e altezza, ci permettevano di salire e una volta sopra facevamo
gli acrobati per andare in cerca di nidi
da spiare. Poi le capriole nei prati pieni di erba e fiori che ci facevano
godere degli odori intensi di questa bellissima stagione!
Le
mamme e le nonne cominciavano ad andare al fiume per il grande bucato delle
pulizie di primavera e per noi ragazzi erano giornate di estrema felicità
perché questo ci permetteva di giocare sulle rive del fiume a caccia di girini
e per scoprire branchi di pesciolini. Non mancava mai il bagno nelle acque
gelide ma pulitissime del fiume Calore e poi ci lasciavamo asciugare dal sole
caldo insieme ai panni stesi sui cespugli.Questa scampagnata era completata
dall’apertura,da parte dei grandi ,dei cesti pieni di buon pane fresco e
profumato, farcito con delle gustose frittate di verdure che ancora oggi se
chiudo gli occhi ne sento l’odore e ne gusto il sapore con la fantasia!Che
tenerezza sento nel cuore a ricordare questo bel periodo della mia vita,che
nostalgia e tanto dispiacere perché so che né i miei figli,né le mie nipotine
sono state tanto fortunate da vivere queste emozioni perché è da tempo ormai
che “LA PRIMAVERA”non è più avvertita nel suo rinascere .Da tempo e oggi più
che mai, la primavera è vittima dell’inquinamento dell’ambiente provocato
dall’uomo che ha saputo a poco a poco distruggere questo andamento bellissimo
dell’avvicendamento delle stagioni e delle scoperte anziché farne tesoro ne ha
fatto motivo di distruzione continuo:basta pensare alle rondini che ormai sono
sempre di meno perché come già sapete sono state avvelenate dagli
anticrittogamici;il sole è sempre più pallido nascosto da nuvole tante volte
incolore, e ormai non possiamo usufruirne molto perché pericoloso;le piogge
sempre più rare e acide;pochi voli di uccelli e se qualche volta ne vedi stormi
te ne meravigli;che dire poi, dei tramonti che hanno perso il loro rosso
intenso,anche se noi siamo ancora fortunati perché nella nostra Paestum
riusciamo a goderne ancora di meravigliosi(forse sono gli Dei che ancora ce li
proteggono).Non si avverte più il piacere del rallegrarsi del risveglio della
natura,delle emozioni dei sentimenti che si aprono all’amore e voi bambini meno
che meno, presi come siete a maneggiare ore intere il computer e se non vi ci
si trasporta non riuscite da soli a far
emergere dal vostro cuore il “meravigliarsi”davanti alla bellezza che ci offre
la natura(anche se oggi è ridotta)
Io
che ho sempre amato questa bellissima stagione vorrei riuscire attraverso
questa testimonianza,a farvi cogliere il “bello della natura” per impegnarvi
con il”comportamento corretto e il rispetto verso ogni cosa”a farvi riavere
questa immensa ricchezza che ci hanno “RUBATO”e riappropriarvi anche se in
parte, di ciò che nel vostro animo è nata per far emergere “sentimenti ed
emozioni”che sono l’essenza primaria della vita di ogni essere umano.
VITTORIA (Maggio 2013)
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